Eleni Drakaki

Disagio perinatale e maternità

Molte neo mamme si sentono così stanche e sopraffatte che risulta loro difficile persino ricordare ciò che è normale e tipico in questa fase oppure non sono sicure di come la maternità dovrebbe farle sentire.

È normale provare un certo livello d’ansia e momenti di alti e bassi quando aspetti un bambino o hai appena partorito ed è funzionale pre-occuparti per attivare risorse ed affrontare efficacemente le sfide che ti si presentano. L’ansia materna è dovuta a tanti fattori, cambia profondamente la nostra vita e il nostro cervello per accogliere il bambino. Alcune persone però sviluppano un’ansia più elevata o un umore più basso che influenza la loro vita quotidiana e il loro funzionamento. Quando questo succede durante la gravidanza e nel periodo dopo la nascita, sentiamo parlare di ansia o depressione perinatale. 

Se vi sentite a disagio a causa del livello di ansia che state vivendo a causa dei vostri pensieri intrusivi o del modo in cui questi pensieri stanno avendo effetti negativi sul vostro comportamento, allora fare qualcosa al riguardo potrebbe rivelarsi una saggia decisione.

Se hai un familiare che attraversa fragilità emotive nel periodo perinatale ricorda che queste difficoltà sono trattabili, e prima si cerca supporto prima si comincia a stare bene. Diversamente la situazione potrebbe peggiorare e richiedere sforzi e risorse ulteriori per risollevarsi.

Utile da sapere...

Dopo il parto anche la tua ansia cambia e riguarda maggiormente la relazione col bambino, la sua sicurezza e il tuo senso di auto-efficacia. La difficoltà dipende dal numero dei sintomi, dalla loro intensità e come condizionano la tua vita. Alcune di queste ansie passano da sole, ma la maggior parte, (ed è quando effettivamente sussiste un problema) restano e creano uno stato di preoccupazione costante, irritabilità e sconforto. Può essere particolarmente difficile condividere questi pensieri ed emozioni,  anzi, spesso ci auto-giudichiamo per ciò che sentiamo di sgradevole o inaccettabile – ma è anche importante per le persone che ti circondano siano consapevoli delle tue difficoltà in modo che ti possano dare l’aiuto di cui hai bisogno.

Per riconoscerla, capirla e successivamente decidere se va curata o semplicemente dare gli strumenti adeguati per gestire la tua sofferenza emotiva è necessario rivolgersi a professionisti specificamente formati nella salute psichica perinatale. Tuttavia notare questi sintomi può aiutarti a capire che necessiti di un aiuto:

– umore depresso

– mancanza di coinvolgimento in attività piacevoli o incapacità di provare piacere;

– disturbi dell’appetito (sia mangiare troppo che troppo poco)

– disturbi del sonno (sia dormire troppo che troppo poco)

– agitazione psicomotoria (ad esempio irrequietezza) o ritardo/atonia (ad esempio muoversi più lentamente del normale)

– affaticamento

– percezione di se stessi come inutili e/o errata attribuzione di colpe a se stessi

– difficoltà di concentrazione e/o indecisione

La depressione post partum viene generalmente diagnosticata quando una donna lotta con almeno cinque di questi sintomi per un periodo di almeno due settimane e tali sintomi interferiscono nella vita personale e/o causano disagio emotivo. 

Anche se qualche volta la distinzione può non essere semplice, tali sintomi sono per intensità e durata decisamente differenti da quelli che si verificano nel  cosiddetto “baby blue”. Quest’ultimo infatti, che interessa fino all’ 85% delle donne nel periodo postpartum, emerge entro le 2/3 settimane successive alla nascita del bambino. Caratterizzato da sbalzi d’umore (ad esempio instabilità emotiva e crisi di pianto), tale stato si risolve da solo e non richiede altro intervento se non rassicurazioni ed un po’ di riposo.  Se i sintomi durano più di due o tre settimane, le donne sono più esposte al rischio di sviluppare una depressione post partum più grave.

Nella mia esperienza con le donne e le famiglie ho imparato a riconoscere e accogliere situazioni e disagi molto diversi, come anche risorse e potenzialità che nel loro insieme mi indicano quale intervento è più appropriato per quella specifica donna, quella specifica famiglia. Se necessario, nell’immediato post parto mi reco a domicilio dei genitori e in base alle peculiarità di ogni famiglia propongo dei percorsi personalizzati coinvolgendo diverse figure professionali quando la situazione lo richiede.

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