Nel 1944 John Bowlby pubblicò il suo primo scritto sulla terapia familiare (”Fourty-Four Juvenile Thieves”) in cui affermava che ”dietro la maschera dell’indifferenza c’è una profonda sofferenza e dietro all’apparente insensibilità c’è disperazione”. Nello studio riportò che i delinquenti più disturbati del suo campione avevano tutti una storia significativa di separazione dalle proprie madri. Bowlby osservò che i giovani ladri erano congelati nel seguente atteggiamento ”Non sarò mai più ferito” e paralizzati nella disperazione e la rabbia. Scoperte come queste spinsero Bowlby a studiare la natura dell’attaccamento dei bambini ai loro caregiver per tutta la sua vita. Le sue idee sono state innovative ed empiricamente fondate confermando che per essere mentalmente sano il neonato e il bambino piccolo dovrebbero sperimentare una relazione calda, intima e continua con la propria madre (o chi per essa) nella quale entrambi trovino soddisfazione e piacere. (Bowlby, Ainsworth 1951).
Ma le idee di Bowlby erano radicali e furono presto respinte, infatti fu quasi cacciato dalla Società Psicanalitica Britannica. Era comune opinione all’ epoca, che per crescere i bambini nella maniera corretta era necessario conservare un’ asettica e razionale distanza, anche nelle situazioni dove i bambini erano fisicamente sofferenti e in difficoltà non era concesso ai genitori restare accanto ai propri figli malati.
Nel 1951 Bowlby e un giovane assistente sociale realizzarono un filmato con il titolo ”A two Years-Old Goes to Hospital” in cui mostrarono la protesta, il terrore e la disperazione di una bambina piccola che veniva lasciata sola in ospedale. Lo scopo era sensibillizzare i medici di fronte allo stress che i bambini vivevano in seguito alla separazione dalle persone care a loro. Il video venne subito accusato di rappresentare una frode e pressoché vietato.
Bowlby doveva necessariamente trovare un modo alternativo per dimostrare al mondo ciò di cui era profondamente convinto. Una ricercatrice canadese, divenuta la sua assistente, gli mostrò come fare. Mary Ainsworth messe a punto un esperimento molto semplice che consentiva di studiare i quattro comportamenti che lei e Bowlby consideravano basilari nell’attaccamento:
-Noi monitoriamo e manteniamo la vicinanza emotiva e fisica con i nostri cari
-Noi ricerchiamo queste persone quando ci sentiamo insicuri, turbati o depressi
-Noi contiamo sul fatto che queste persone ci saranno vicine quando andremo nel mondo e lo esploreremo.
L’esperimento fu chiamato Strange Situation, esso ha portato migliaia di studi scientifici e la rivoluzionato la psicologia dell’età evolutiva
Fonti: theattachmentclinic.org
Bowlby, J: Attaccamento e Perdita. Bollatti Beringhieri 200